Da tempi memorabili nel territorio teanese è stata rigogliosa la specie del Morus, dove si possono trovare della specie del Morus niger (gelso nero) da cui deriva il nome del bosco “Moreto”così affascinante caratterizzato da grandi piante secolari. Un bosco fitto e denso che con le sue fronde corona l’abitato. Una volta terminato il percorso che ci conduce in vetta, si prospetta uno splendido panorama.
Luci e ombre si intrecciano magicamente, i suoni giungono ovattati all’orecchio e colori e profumi incantano i sensi. Non è un semplice insieme di piante, ma è una costruzione armonica.
Nei piani sotterranei ci sono le radici di piante secolari, preziosi i tartufi nella variante nero e in quella più rara che è la bianca oltre alle tane di alcuni animali. In questo scrigno troviamo ancora i muschi, che nel periodo delle festività natalizie vengono raccolti per allestire il presepe, infine le erbe e i fiori, spesso si incontrano cespugli.
In questa parte del cammino incontriamo molti alberi quali la quercia, cerro (Quercus cerris), il pioppo, il noce, l’ acero (Acer obtusatum), e il castagno (Castanea sativa), che ogni anno in autunno perdono le foglie e in primavera le rimettono e offrono una buona riserva di frutta secca, inoltre le castagne servono anche per la preparazione base dei dolci tipici natalizi detti “cavizunielli”. Ci sono, però, anche delle piante chiamate sempreverdi come il pino, il cipresso, l’edera, l’alloro e l’olivo. Esse cambiano le foglie un po’ alla volta via via che mettono le nuove. Si tratta di un ambiente naturale, in cui l’uomo non è presente.
Tante esperienze si susseguono, attraversando il percorso a partire dalla vista dei boschi e dei colori della natura, in particolare in autunno sono molto affascinanti gli alberi spogli, le foglie verdi, gialle, rossicce, marroni e simpatici i tanti piccoli animali.
Inoltre si può ascoltare il cinguettio degli uccelli, il rumore del fruscio delle foglie mosse dal vento o prodotto da qualche animale che sgattaiola tra il fogliame.
Impossibile descrivere i profumi di muschio o di fiori spontanei, come papaveri, primule in primavera, in particolare il pane del cucco, così chiamate alcune primule molto dolci che venivano fatte assaggiare ai bambini.
A seconda delle stagioni, oltre ai gelsi è possible trovare frutti di bosco, quali fragoline e more, molto gustosi. Il camminatore non molto esperto potrebbe imbattersi anche nelle tremende ortiche, davvero presenti che lasciano un ricordo non molto piacevole per le loro proprietà urticanti.