É sempre stato, questo, un luogo di sosta e di refrigerio per i contadini e per gli animali domestici che li accompagnavano fedelmente durante le lunghe e faticose giornate di lavoro, in particolar modo gli asini, i muli e le mansuete caprette, che erano soliti mungere, al ritorno dai campi, per assicurare il latte alle proprie famiglie e soprattutto ai bambini. Questa sorgente naturale, infatti, risulta essere ubicata in una posizione strategica, essendo distante ma allo stesso tempo prossima al piccolo borgo. A conferma della sua relativa vicinanza rispetto al luogo abitato vi è un’antica denominazione, attribuita ad un piccolo altopiano che si incontra dopo una breve salita proseguendo lungo l’odierna strada asfaltata (fino a metà Novecento era un tratturo, i lavori ebbero inizio nel 1954 e si conclusero nel 1960), ‘u tmbon nanz a Ter (per Terra si intendeva ciò che oggi chiamiamo comune), l’espressione “nanz” vuol dire davanti; pertanto gli abitanti di carbone chiamavano la località successiva alla fontana ‘u tmbon davanti (cioè poco prima) alla Terra.
La fontana ha da sempre offerto ristoro ai tanti braccianti che si dirigevano verso le diverse masserie, che si raggiungono dovendo passare inevitabilmente da questo punto. Qui i contadini riempivano anche appositi recipienti, in tempi più lontani costruiti con la creta e successivamente in legno, sia al mattino che alla sera, quando portavano nelle case l’acqua che serviva per dissetare l’intero nucleo familiare.
