Santa Severina era una martire romana, moglie di Aureliano giudice romano, martirizzata sotto l’ impero di Traiano per essersi cristianizzata ed aver sepolto in un proprio podere, nella via Nomentana, i corpi di s. Alessandro I papa (109 d.c) assieme a ss Evenzio e Teodulo imprigionati dal marito. Si festeggiava a Calvera il 20 maggio.
Le sue reliquie, assieme a quelle di san Probo e santa Reparata, provenivano dal cimitero di Ciriaca di Roma e furono donate nel 1702 dal Papa Clemente XI al vescovo di Anglona ,don Domenico Sabatino, e poi date all’arciprete di Calvera don Angelo Antonio De de Nigris che, avendo una speciale devozione per la santa, fece scolpire una statua di legno di santa Severina inserendovi il reliquario che conteneva le reliquie dei tre martiri.
Nel 1708 l’arciprete chiese l’autorizzazione di costruire una cappella dedicata a Santa Severina all’interno della Chiesa Madre su cui esercitare il giuspatronato e la cappellania, donando i beni da cui si sarebbero tratti le rendite per il mantenimento dell’altare privilegiato e per la celebrazione delle messe.
È stato ritrovato lo “Strumento della fondazione e testamento della Cappella che si deve innalzare in onore di Santa Severina a Calvera” nel quale veniva indicato che il giuspatronato e la cappellania appartenevano alla famiglia De Nigris e ai suoi discendenti.