PALAZZO BARONALE

PALAZZO BARONALE

Nell’omonima località ancora oggi definita in gergo “il palazzo” sorge appunto l’antico “Palazzo Baronale”

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Descrizione

Nell’omonima località ancora oggi definita in gergo “il palazzo” sorge appunto l’antico “Palazzo Baronale”, in un punto molto alto del paese nel punto di confluenza di due strade quali quella che giunge dalla Piazza principale e l’altra proveniente da via Madonna del Soccorso. Dalle balconate si ammirano tra le oltre bellezze, i comuni di Calvera e Carbone, le tre comunità, infatti, sembrano “guardarsi” a vicenda.


Curiosità

Questo è uno dei punti in cui tira forte il vento. La comunità contadina ancora aspetta il “23” Gennaio, durante la notte i quattro fratelli i quattro venti, lottano tra loro e il più forte avrà la meglio, il vincitore sarà quello che avrà il predominio su tutti gli altri e si aggirerà per il paese per tutto l’anno (il vento che secondo la credenza popolare soffierà più spesso durante l’anno). Gli attuali proprietari vengono ancora chiamati “Baroni”.


Il Palazzo dei Palazzi: il Palazzo Baronale

I Palazzi e Palazzotti che si trovano a Teana sono sorti dallo smembramento dell’antico castello. Un palazzo è un edificio di grandi dimensioni, proporzioni e pregio ARCHITETTONICO adibito un tempo ad abitazione di RE, PRINCIPI e SIGNORI ed oggi per lo più è adibito a sede di UFFICI PUBBLICI o a sede di rappresentanza per enti privati quali BANCHE e FONDAZIONI.

Il termine deriva dal nome in LATINO del colle PALATINO di ROMA (Palatium), dove in epoca imperiale si erano sviluppate le strutture della residenza ufficiale degli IMPERATORI (DOMUS AUGUSTANA). Il nome del colle divenne per ANTONOMASIA quello di ogni residenza regale e principesca.

I primi palazzi, residenze regali e contemporaneamente centri delle attività economiche, politiche e religiose, delle SOCIETÀ PALAZIALI dell’ETÀ DEL BRONZO nelle città della antica MESOPOTAMIA, dell’ANTICO EGITTO e della CIVILTÀ MINOICA e successivamente MICENEA. Oltre alla residenza del re, con ambienti privati e di ricevimento, comprendevano magazzini, archivi, e luoghi di culto.

In età antica ebbero simili caratteristiche le residenze dei sovrani ellenistici, mentre le ampie VILLE suburbane dell’aristocrazia senatoria romana e della famiglia imperiale, al centro di vaste proprietà agricole, furono essenzialmente centri residenziali ed economici, mentre le funzioni pubbliche erano svolte dagli appositi edifici cittadini.

Con la decadenza e la fine dell’IMPERO ROMANO, nel corso del MEDIOEVO i CASTELLI fortificati divennero le residenze dei signori FEUDALI, centro di difesa di un territorio, mentre le più importanti famiglie cittadine popolavano i centri urbani di CASE TORRI, simbolo di potenza e ricchezza, e le istituzioni COMUNALI erigevano i palazzi municipali.

Nell’ETÀ MODERNA, venute poi meno le esigenze difensive, i castelli e i palazzi urbani si arricchirono di opere d’arte per divenire comode residenze signorili, che con lo splendore delle facciate, spesso affacciate sulle piazze, offrivano un’immagine della potenza della famiglia.

Particolare importanza rivestiva il piano nobile che è un elemento tradizionale e tipico dei palazzi nobiliari urbani dal primo rinascimento fino al XIX secolo circa, quando la distinzione di funzione fra i vari piani ed ambienti di un palazzo perse il rigido carattere schematico verso una maggiore libertà di destinazione degli ambienti. All’interno di strutture che si dispiegavano in genere su tre piani (più raramente su quattro), nei palazzi il piano nobile coincideva con il primo piano. Era così chiamato perché costituiva la residenza vera e propria della famiglia e contava generalmente le migliori decorazioni interne di tutto l’edificio. Al piano nobile si collocavano alcune stanze di rappresentanza come i saloni, poi le camere da letto e le altre stanze ad uso della famiglia padronale. Anche dall’esterno il piano nobile era in genere riconoscibile per le finestre più ampie e più ricche decorazioni sulla facciata. Balconi e terrazze erano pure segno di distinzione, anche se sono elementi più tardi, divenuti popolari dal Seicento in poi. Per accedere al piano nobile dal piano terreno era presente uno scalone, di impianto spesso monumentale, che in genere partiva dal cortile centrale. Tra il piano terreno e il piano nobile potevano collocarsi dei mezzanini, cioè piani intermedi ad uso della servitù, accessibili attraverso altre scale. Nei palazzi più grandi, a partire soprattutto dal Seicento, capitava che alcuni membri della famiglia avessero i loro appartamenti anche al piano secondo o al pian terreno, anche se il personaggio di spicco della famiglia continuava a vivere al primo piano. In quei casi si può parlare anche di un secondo piano nobile. Sempre nei grandi palazzi, talvolta al piano terreno erano collocati gli appartamenti estivi, comunicanti con il giardino e per questo più freschi. Dall’Ottocento si intensificò la costruzione di palazzi a quattro e più piani e le nuove soluzioni tecniche per tubi e condutture dei fumi resero obsoleta la divisione di funzioni per piani. Nelle ville suburbane vennero pure edificati piani nobili, magari raggiungibili da un grande scalone sulla facciata, con la popolarità crescente dei casini, il piano abitativo della famiglia principale si ribassò, dall’edificazione sopra un mezzanino di servizio, ad una semplice rialzata, accessibile con appena una decina di scalini, in modo da poter vivere allo stesso livello dei giardini, a stretto contatto con questi luoghi di delizia. Molti dei palazzi ancora esistenti a Teana, sono in genere su tre piano, il piano nobile è ben visibile ancora oggi, spesso per le finestre e i balconi che si affacciano sui lati degli edifici.

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