CAPPELLA SAN CRISTOFORO

CAPPELLA SAN CRISTOFORO

San Cristoforo, martire in Licia nel 250 ...

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Descrizione

Oggi la Cappellina viene gestita dalla parrocchia, nel 1928 un membro della famiglia Vitale, Gaetano Vitale dall’Argentina inviò del denaro per far abbellire e restituire al culto l’antica Cappella che venne ritenuta quasi di esclusivo uso della famiglia Vitale. Recentemente è stata nuovamente restaurata e sempre dalla suddetta famiglia è stata donata una statua raffigurante il Santo. In questa Cappella si celebra regolarmente messa. Di recente il culto verso il Santo Protettore degli autisti e dei trasportatori è molto aumentato, forse anche a causa della vita molto frenetica e dei continui spostamenti che caratterizzano la società attuale. Sempre di recente ogni anno il 25 luglio, il giorno in cui ricorre la commemorazione del Santo insieme a San Giacomo, viene celebrata proprio nell’omonima Cappella una grande festa liturgica a cui segue all’esterno un momento conviviale. Certamente nelle epoche passate era molto in uso questo nome, invece oggi è quasi sparito, anche se nella memoria permane il ricordo degli ultimi concittadini che hanno portato questo nome.

 

La figura del Santo Trasportatore di Cristo

 

San Cristoforo, martire in Licia nel 250, durante la persecuzione dell’imperatore Decio, fu uno dei «quattordici santi ausiliatori», colui che avrebbe portato sulle spalle un bambino, che poi si rivelò Gesù. Il testo più antico dei suoi Atti risale all’VIII secolo. In un’iscrizione del 452 si cita una basilica dedicata a Cristoforo in Bitinia. Cristoforo fu tra i santi più venerati nel Medioevo; il suo culto fu diffuso soprattutto in Austria, in Dalmazia e in Spagna. Chiese e monasteri si costruirono in suo onore sia in Oriente che in Occidente.

San Sebastiano è invocato come patrono delle Confraternite di Misericordia italiane, poiché si rileva in lui l’aspetto del soccorritore che interviene in favore dei martirizzati, dei sofferenti (l’agiografia vuole che fosse proprio lui a soccorrere i suoi colleghi uccisi in odio alla fede cristiana e/o a provvedere almeno alla loro sepoltura). Questo tipo di confraternita infatti ha tuttora un preciso carisma assistenziale e gestisce direttamente, con l’opera dei propri volontari, una fitta e variegata rete di servizi socio-sanitari di precisa ispirazione e collocazione cristiana e cattolica. San Sebastiano è anche patrono degli Agenti di Polizia Locale e dei loro comandanti, ufficiali e sottufficiali.

Insieme a san Rocco viene invocato e raffigurato a protezione contro la peste, sia in pale d’altare, sia in affreschi nei cimiteri, sia nella dedicazione di numerose chiese.

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