CAPPELLA SANTA MARIA DELLE GRAZIE

CAPPELLA SANTA MARIA DELLE GRAZIE

La Chiesa è ad un’ unica navata, con due porte ...

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Descrizione

Poco distante dall’abitato, si erge la cappella di Santa Maria delle Grazie, questo è uno dei titoli sotto cui maggiormente viene venerata la Vergine a Teana. La Chiesa è preceduta da un ampio piazzale antistante, dove avviene nel mese di agosto un antichissimo rito, una sorta di propiziazione, detto “ballo delle Gregne” in quanto presso questa sede risiedeva per la maggior parte dell’anno la statua della Madonna. La Chiesa è ad un’ unica navata, con due porte, quella principale più grande e lignea e un’altra sul lato sinistro. Al suo interno troviamo, un crocifisso, alcune tele, ma soprattutto di pregio è la raffigurazione della Trinità che si trova sopra l’altare, in corrispondenza della nicchia dove è riposta la statua della Madonna.

 

Aspetti importanti sono le tradizioni popolari e religiose presenti nel territorio, basti pensare alle numerose manifestazioni che, durante l’anno, sono svolte dalle comunità del territorio, quali:

“La giornata della mietitura”

 “Il Ballo delle Gregne” che si svolge a Teana in onore di Sant’Antonio e della Madonna delle Grazie, entrambi legati proprio a questa Chiesa.


La giornata della mietitura

La giornata inizia presto, con un’abbondante colazione secondo l’uso contadino, pane, vino e insalate tipiche della giornata con i primi prodotti di stagione. La giornata della mietitura e’ finalizzata alla raccolta del grano appunto, che servirà per la realizzazione delle gregne, delle strutture votive portate in processione in occasione dei festeggiamenti di Sant’Antonio e della Madonna delle Grazie che ricorrono l’otto e il nove agosto. Nel corso della giornata c’ è stata un’attenzione particolare nella riscoperta delle tecniche antiche di raccolta del grano, in passato come raccontano gli anziani, quando ancora le macchine non avevano invaso la vita dell’uomo, i ritmi di lavoro erano diversi, proprio per questo esisteva una rigida organizzazione del lavoro, gli uomini mietevano con la falce il grano, le donne che li seguivano raccogliendo il grano raggruppandolo in mazzi che formavano poi a loro volta dei covoni, il rapporto era di quattro a uno, quattro uomini mietevano e una donna realizzava dei mazzetti di spighe di grano, legati rigorosamente con delle altre spighe, inoltre anche i bambini partecipavano raccogliendo eventuali spighe lasciate a terra, in modo che neppure una spiga andasse persa, naturalmente ad alleggerire il lavoro, la presenza della musica che rendeva ogni evento anche il più faticoso, una festa.

In sostanza sono stati riscoperti e rispettati anche quelli che potrebbero sembrare dettagli che se tralasciati andrebbero certamente a scomparire. Immancabile la presenza di un’ antica statua della Madonna portata nei campi durante la mietitura. I campi di grano per motivi vari, sono certamente una rarità oggi, rispetto al passato quando erano la normalità per ogni famiglia contadina. L’evento termina con la benedizione finale del grano raccolto, che dai campi viene portato davanti la cappella della Madonna delle Grazie dove, dopo la celebrazione della messa, viene benedetto. Niente di più tradizionale, in effetti, della pratica dell’uomo di offrire le primizie al Dio in segno di ringraziamento e di buon auspicio per i raccolti futuri.


Il ballo delle gregne

Dopo il tanto lavoro che va dalla semina, alla cura , alla raccolta del grano prima e successivamente a tutte le fasi di lavorazione del grano, il prodotto finito è: la “gregna”, che è riduttivo definire semplicemente una struttura lignea ornata di grano, infatti, profondo è il suo significato e antica la sua storia. Essa è un profondo segno devozionale oltre che un’ antichissima tradizione legata al culto della Madonna delle Grazie e di Sant’ Antonio, i cui solenni festeggiamenti ricorrono come ogni anno, attualmente l’ 8 e il 9 Agosto. Un antico sapere che è stato tramandato di generazione in generazione ed è giunto fino a noi e che si snoda in alcune fasi: innanzitutto viene seminato e curato il grano, poi avviene la mietitura, segue la fase della scelta delle spighe migliori, poi il grano viene messo in ammollo per renderne possibile la lavorazione, successivamente vengono fatte le caratteristiche trecce, e infine viene rivestita una struttura di legno detta “armaggio” anch’ essa a sua volta frutto di grande perizia artigiana, sulla sommità della struttura viene, a volte, posto o un mazzo di spighe o il caratteristico “Santo Martino”, un intreccio di spighe sapientemente lavorato che da origine a sua volta a più mazzetti legati tra loro, e che rende ancora più affascinante ala struttura. Le gregne sono realizzate con il grano duro e con quello tenero, ed anche con entrambi, all’ interno della struttura viene posizionata un effige del Santo o della Madonna, in posizione centrale; le gregne inoltre, possono essere adornate oppure soltanto apprezzate nella loro grandiosa semplicità, alcune sono abbellite da fazzoletti ricamati, elemento che un po’ ci riporta al passato oppure con dei fiori di campo. Le gregne, la mattina dell’ 8 agosto, accompagnate dal suono degli strumenti della tradizione popolare, sono portate in Chiesa, dopo essere state leggermente inumidite per non far svuotare le spighe piene di chicchi di grano, durante il trasporto. Altra peculiarità è il trasporto in processione, le Gregne che restano in Chiesa durante tutta la celebrazione, vengono portate sulla testa in processione per tutto il paese, anche questo genere di trasporto potrebbe sembrare inusuale oggi, ma che deriva proprio dall’ abitudine delle donne del posto di trasportate ceste ed altri pesi sulla testa, solitamente di ritorno dalla campagna. La mattina dell’ 8 viene celebrata la Santa Messa ed portata in processione per le vie del paese, la statua Sant’ Antonio, a cui è particolarmente devota la comunità di Teana, nel pomeriggio con le gregne i fedeli si recano presso la Cappella della Madonne delle Grazie dove, nel mese di Maggio viene portata la statua della Madonna che portata in processione fino alla Chiesa Madre, dove poi resta tutto l’ anno. Di fronte alla statua della Madonna presso la Cappella, che è situata fuori dal paese, il primo ed antico “ ballo delle gregne ”, in onore della Madonna.


Il grano

Terra è anche la terra della “Farina di Carosella del Pollino” che è ottenuta dalla macinazione di un’antica varietà di grano tenero (Tricum aestivum), la cariosside presenta una particolare solcatura che la contraddistingue dagli altri grani, può essere utilizzata per la preparazione di dolci, pizze, pasta e pane.

A proposito di farina e di grano a Teana esistevano due monti frumentari, quello del Santissimo e del Carmine e uno pecunario. I monti frumentari, chiamati anche monti granatici vennero istituiti alla fine del XV secolo allo scopo di distribuire ai contadini poveri, con l’obbligo di restituzione, il grano e l’orzo di cui avevano bisogno per la semina. Si rivolgevano in particolare a coloro che vivevano in condizioni di pura sussistenza quando, per il bisogno, erano costretti a mangiare anche quanto doveva essere riservato alla semina, oppure erano costretti a rivolgersi agli usura. La loro funzione era quella di costituire un supporto al ciclo agrario. A tal fine per il loro funzionamento i contadini partecipavano con giornate di lavoro gratuito chiamate roadie in occasione della semina e del raccolto e l’esito era conservato come semenze da distribuire ai contadini che ne erano privi. Quando nei magazzini c’erano grosse eccedenze, una parte era venduta ed il denaro così ottenuto era utilizzato per la creazione di monti pecunari al fine di prestare agli agricoltori le somme per le spese del raccolto ad un tasso del 5%. Con la loro opera tutti questi monti si proponevano di arginare la piaga dell’usura. Tutte queste iniziative, inoltre, elargendo i loro prestiti caso per caso in funzione delle effettive necessità, possono essere visti come delle banche dei poveri ante litteram.


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