CASTELLO

CASTELLO

Punto panoramico luogo storico e mitico

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Descrizione

Punto panoramico luogo storico e mitico. Così può essere brevemente descritto quello che è stato certamente luogo di delizie per alcuni e di sofferenze per altri. Il castello o castrum (di cui restano solo dei ruderi) è il luogo ove anticamente sorgeva una parte della fortificazione. Esso fu costruito a scopo difensivo, caratterizzato da un abbondante numero di stanze, magazzini, frantoi, mulini a vento e tutto ciò che occorreva ai Principi, Marchesi e Baroni durante il Medioevo. Alcune grotte si trovano nella parte sottostante e nei tempi più recenti furono adibite a carceri.

 

Desta una curiosità implacabile quell’ammasso di pietre, chi sa quali principi e principesse e regine hanno abitato quelle stanze, come testimoniano le leggende popolari sui mitici abitanti del castello, oppure chissà quanti soprusi e angherie sono state commesse in quel castello medievale, dimora di Principi, Marchesi e Baroni durante tutto il Medioevo. Una ripida salita conduce verso un luogo dal quale si può godere di una splendida vista. Da questo punto panoramico si possono osservare molti comuni limitrofi, il Monte Alpi, il monte Pollino, il Sirino, le verdi Serre del Moreto, e il Monte, biondi campi di grano in estate. Da questo punto si domina tutto il territorio circostante e nelle giornate di sereno si vede addirittura il Mar Ionio.

Il vento che soffia quasi sempre sulla sommità dell’area rende l’idea di come il tempo scorra inesorabile, eppure quei resti testimoniano certamente l’antichità del borgo.


Cenni storici

Sorto tra il X e l’XI secolo, periodo di dominio longobardo, Teana è un paese storicamente agricolo, in passato noto per la coltura del baco da seta. Presto diviene un centro religioso abitato da monaci basiliani.

Se alcune fonti fanno derivare il suo nome da quello della moglie di Pitagora, “Teana” – e non a caso la leggenda vuole che il paese sia stato fondato da appartenenti alla scuola pitagorica – altri attribuiscono la fondazione del borgo ad antichi coloni greci, altri ancora la rimandano al greco “teganos”, per la conformazione rocciosa del sito di Teana.

Acquistata dal conte di Missanello, viene poi rivenduta alla famiglia dei Donnaperna di Senise, con il titolo di “Baronia”.

Una grande peste distrugge Teana nel 1656, successivamente colta anche da un grosso incendio.

L’ origine di Teana si perde nell’antichità: alcuni studiosi hanno ipotizzato che questo borgo, edificato da coloni greci, fosse la sede estiva della scuola religioso-filosofica di Pitagora (580-504 a.C.); il nome di Teana sarebbe una deformazione del nome di sua moglie Tegona. In verità, nel corso del tempo, il paese ha avuto varie denominazioni di origine greco-latina (Tugane, Touganon, Tygana, Tihanum, Teana, Latigana, La thaiana, Lateana) ed ancor oggi dagli abitanti e nei dintorni viene denominata “La Tigana”. Certo è che il centro urbano esisteva al tempo dei Longobardi, i quali vi costruirono una fortezza e vi istituirono un Gastaldato. Nel X-XI sec. giunsero, provenienti dal Mercurion, i monaci basiliani che crearono l’unità spirituale e religiosa delle popolazioni del territorio e costituirono una nuova Eparchia monastica nella valle del Sinni, quella del Latiniano. È probabile che Teana rivestisse un ruolo di una certa importanza nel Latiniano; vi furono eretti da Beniamino due monasteri (S. Basilio e S. Filippo) dipendenti dal grande monastero di Carbone. Nella seconda metà del XI sec. Teana rientrava nella vasta contea di Chiaromonte ed apparteneva alla diocesi latina di Acerenza; alla fine del XII sec. divenne feudo dei Sanseverino di Bisignano ai quali restò confermata fino al 1343, quando Eufrasia la portò in dote a Giacomo di Missanello. Nel 1267 contava 400 abitanti, 954 abitanti nel 1521 e nel 1561 toccava il massimo storico di 2604 abitanti, dopo di che iniziava un netto decremento demografico a causa di carestie, epidemie (nel 1562), peste nera (1576, 1656) e terremoti (nel 1561, 1584, 1592) tanto da raggiungere il minimo storico di 306 abitanti nel 1669. Al 1683 risale la relazione che il perito D’Urso fece per incarico del marchese Domenico I Missanello: nel centro di Teana esistevano 4 chiese e 6 cappelle, il castello era adibito a carcere; la situazione economica dei contadini era drammatica. I Missanello, pur se residenti a Napoli, per mezzo di un governatore controllavano il paese ed esercitavano il potere seguendo la consuetudine feudale con prepotenze e vessazioni di ogni genere. Nel 1690 parte della popolazione di Teana, stanca di sopportare i soprusi del marchese, preferì rifugiarsi nelle confinanti terre del principe di Bisignano, dove fondò il nuovo borgo di Fardella. Nel 1693 un grande incendio danneggiò gravemente numerosi edifici, tra cui il castello le cui pietre furono utilizzate per le nuove costruzioni. Dopo più di quattro secoli di appartenenza alla casata dei Missanello, nel 1770 Teana passò ai Donnaperna di Senise. Con la formazione del Regno d’Italia, Teana venne collocata nel Mandamento di Chiaromonte, incluso nel Circondario di Lagonegro. Nel 1876 fu istituito a Teana il Pio Istituto di Prestiti e Risparmi per Operai ed Agricoltori e nel 1884 venne fondata da 103 soci una società operaia denominata “La Sentinella” al fine di promuovere l’agricoltura.

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